L'Italia può essere scelta come destinazione preferenziale nel Mediterraneo.
La Cina ha già investito 4 miliardi nei porti del Mediterraneo - tra cui Napoli e Savona - e l'Italia è l'attracco al quale si arriva in minor tempo dal Canale di Suez, con 15 aree di sistemi portuali.
Mai come oggi l'Italia si prospetta come il terminal ideale, non solo geografico, della nuova via della seta. Può offrire logistica, aree e strutture industriali, ed è al centro del Mediterraneo, sempre più snodo del commercio mondiale. Nel 2017 l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ottenne la promessa di investimenti cinesi nei porti di Genova e Trieste e Zeno D'Agostino, presidente del Mare Adriatico orientale, ha visto il porto di Trieste diventare il primo in Italia per tonnellaggio totale movimentato, primo per traffico ferroviario e primo porto petrolifero nel Mediterraneo; tutto ciò in soli 3 anni.
Il porto di Trieste ha movimentato 61.955.405 tonnellate di merci (+4,58%), 616.156 Teu (+26,66%) e 8.681 treni (+13,76%); si chiuderà il 2018 con oltre 10mila treni che tutti i giorni raggiungono Austria, Germania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e l'Italia ovviamente. E' stata avviata una nuova linea settimanale che unisce in tre giorni Adriatico e Baltico e i grandi porti del Nord Europa cominciamo a provare fastidio perché la Cina guarda a sud, all'Italia.
La via della seta cambierà tante cose e si prospettano nuove opportunità per l'Italia, nonché la creazione di nuove infrastrutture e di zone franche per invogliare i produttori esteri ad investire nel nostro Paese.