E’ stata presentata la quinta edizione della ricerca “Esportare la dolce vita 2014”, realizzata dal Centro Studi Confindustria e Prometeia, sulle nuove opportunità per le esportazioni di beni belli e ben fatti, cosiddetti BBF, in 30 mercati emergenti.
Sono BBF i beni di consumo di fascia medio-alta che vantano un alto design, cura, qualità dei materiali e delle lavorazioni, dei settori alimentare, arredamento, abbigliamento e tessile casa, calzature, occhialeria e oreficeria-gioielleria.
Nel rapporto sono presentate le previsioni al 2019 delle importazioni dei nuovi mercati di BBF e ipotizzate e stimate le importazioni di questi paesi dall’Italia.
Nel 2019 i paesi emergenti importeranno da tutto il mondo più di 212 mld di euro di prodotti belli e ben fatti (BBF), con una crescita di 66 mld rispetto al 2013, in aumento del 45% in sei anni. Oltre un terzo della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Emirati e Cina, mentre l’Asia sarà l’area più dinamica in termini percentuali con un +57% in sei anni.
L’import dall’Italia potrà raggiungere i 16,6 mld nel 2019, con una crescita di 4,8 mld rispetto al 2013, in aumento del 40% in sei anni e di 23 punti superiore alla dinamica stimata per le importazioni nei mercati maturi.
Si stima che nel 2019, in tutto il mondo, ci saranno 202 milioni di nuovi ricchi in più rispetto al 2013. La metà di essi risiederà nei principali centri urbani di Cina, India e Brasile, anche se la classe benestante si sta ampliando in paesi più vicini all’Italia, come la Russia.
Dei 16,6 mld di export italiano di beni BBF:
-
l’alimentare toccherà 2,6 mld, con la Russia che assorbirà un import pari a quello di tutta l’area asiatica
-
l’arredo salirà a 3,8 mld di euro
-
l’abbigliamento a 4,7 mld, con il 38% della domanda incrementale proveniente dalla Russia
-
le calzature arriveranno a 2,1 mld
-
l’occhialeria aumenterà a 800 milioni di euro, l’America Latina richiederà la parte più elevata
-
l'oreficeria-gioielleria salirà fino a 3 mld di euro, con una quota rilevante in più verso gli Emirati.
Gli Emirati risultano essere, in tutti i settori, il paese più facilmente accessibile, seguito spesso dalla Malesia e dai mercati europei; Russia e Cina non si collocano mai tra i primi dieci paesi per accessibilità e Brasile, Argentina, Vietnam e Indonesia spesso occupano la parte bassa della classifica.
La ricerca è stata condotta con il contributo delle Associazioni ANFAO, ANICA, Assocalzaturifici, Federalimentare, FederlegnoArredo, Federorafi e Sistema Moda Italia.
Fonti: Prometeia e Confindustria, Newsmercati