Zagabria entrerà nell’Ue, ma su tempi e modi regna ancora confusione tra i Paesi membri dell’Unione. La Croazia è sicura di avere dalla sua parte una parte rilevante delle capitali europee tra cui Roma. Ma Parigi, Amsterdam e Londra starebbero premendo per un nuovo “meccanismo di controllo” – rapporti trimestrali da inviare a Bruxelles prima dell’ingresso ufficiale croato nell’Ue – che imponga ai croati di non abbandonare, in particolare, la strada della lotta alla corruzione. L’ambasciatore UE in Croazia, Paul Vandoren, afferma che la Croazia è soggetta ad una diffusa corruzione, più a livello locale che centrale e ha un sistema burocratico e legislativo molto lento.
Se Zagabria prenderà brutti voti, l’entrata nell’Ue potrebbe essere posticipata e rallentato il flusso dei sostanziosi fondi Ue. Si tratta di un paese in cui il 65% della popolazione attiva lavora per lo Stato dove però la burocrazia è sicuramente un ostacolo decisivo. La Croazia da tempo è sotto osservazione, soprattutto sui criminali di guerra. Rispetto a Romania e Bulgaria, la Croazia è più matura.
Il paese avrà a disposizione per il settennato 2014-2020 13,7 miliardi di Euro di fondi UE, a patto che sappia spenderli. Negli ultimi 6 anni la Croazia ha ricevuto 300 milioni di Euro di fondi pre-adesione. Nell’ultimo anno il vicepremier e ministro per i fondi UE è riuscito a far impiegare altri 150 milioni di Euro, raggiungendo il 60% di fondi spesi sul totale a disposizione. Nella seconda metà del 2013 avrà altri fondi per fondi strutturali e di coesione, per la pesca. Altri 40 milioni di Euro saranno stanziati per adeguare procedure doganali e frontiere alla Convenzione Schengen nonché per rafforzare la capacità amministrativa e giudiziaria. I fondi serviranno anche per le infrastrutture e per i settori di punta: energie rinnovabili, nautica da diporto e turismo (hotel seconde case e centri benessere).
Può davvero essere la migliore occasione per un paese che è in recessione dal 2009, ha chiuso il 2012 ad un -2,3% e con una disoccupazione del 15,8%.
FONTE: Il Sole24Ore