La Nuova via della Seta è ormai realtà dal 2013 e molti scettici pensano ancora che il Memorandum Of Understanding firmato con la Cina sarà a senso unico e ne potrà giovare solo il mercato Cinese inondando l'Italia, dunque l'Europa, di prodotti Made in China, ma non è già così? Quindi perché è importante questo accordo e quali sono le opportunità per l'Italia? Perché gli USA non sono d'accordo a questa intesa Italia-Cina?
La Nuova Via della Seta ha l'obiettivo di rafforzare i collegamenti commerciali con i paesi dell’Asia Centrale e dell’Europa. Il progetto prevede la realizzazione di infrastrutture di trasporto via terra e via mare e di logistica, distribuite in sei grandi corridoi, per la quale il governo cinese stà investendo moltissimo. Gli investimenti in infrastrutture, infatti, è il perno su cui si basa strategia cinese per estendere la propria influenza in varie parti del globo.
Gli accordi con il governo italiano sono 29 e prevedono, oltre alle infrastrutture – in particolar modo il potenziamento dei porti di Trieste e Genova –, collaborazioni sulle telecomunicazioni, in campo energetico e l’emissione da parte della Cassa Depositi e Prestiti, in accordo con la Bank of China, di “Panda Bond” per finanziare investimenti. Altri accordi sono stati presi con imprese italiane: Unicredit e Intesa Sanpaolo, Fincantieri, Terna, Ansaldo, Snam, Italgas, Enel, Eni, Danieli. Quindi sono coinvolti i settori bancari, industriali, cantieristici, energetici ecc.
Si tratta di un’opportunità per rilanciare l'economia italiana. Ricordo che anche il governo Gentiloni, nel maggio 2017, partecipò al Forum cinese sulla Nuova Via della Seta, e il Presidente del Consiglio ebbe a sostenere che “l’Italia può essere protagonista in questa grande operazione a cui la Cina tiene molto: per noi è una grande occasione e la mia presenza qui significa quanto la riteniamo importante”. E' importante sottolineare che altri tredici paesi europei hanno sottoscritto accordi simili a quello firmato dall'Italia, Governo Conte: Bulgaria, Croazia, Grecia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia e Ungheria.
In merito alle preoccupazioni sugli accordi nelle telecomunicazioni si ricorda che i dipartimenti di sicurezza degli Usa in tutto il mondo oggi non si avvalgono solo delle armi, della diplomazia, del ricatto economico e dei golpe, ma anche delle infrastrutture tecnologiche a loro disposizione. Pertanto va ricordata l’attività spionistica americana sul nostro e su altri paesi europei, resa nota nel luglio 2013 dalle rivelazioni di Snowden, il famoso Datagate.
Tornando al progetto, la nostra penisola è collocata nel cuore del Mediterraneo e rappresenta la connessione del continente europeo con quest’area di grande rilevanza per la presenza del canale di Suez e di altre rilevanti proiezioni verso ambiti strategicamente rilevanti. Le infrastrutture di collegamento fra i due estremi Est-Ovest del continente eurasiatico vedono essa un punto di passaggio ideale.
In epoca di globalizzazione il nostro Paese non ha saputo trarre tutti i vantaggi possibili da questa collocazione e ha sprecato alcune possibilità. Il gasdotto South Stream, per esempio, poteva far diventare l'Italia un importante nodo energetico, ma è stato affossato e ora il gas russo passa prevalentemente per la Germania attraverso il North Stream. A tal fine questa infrastruttura è stata opportunamente raddoppiata. Sempre la Germania, non ha esitato ad aprirsi alle rotte della via della Seta: terrestri, attraverso treni transcontinentali, e marittime, attraverso il mar Baltico e il mare del Nord.