Nell’ambito delle cessioni intracomunitarie previste dall’art.41 D.L.331/93, è ormai prassi giurisprudenziale nazionale e comunitaria addebitare al fornitore l’onere di dimostrare l’esistenza dello scambio intracomunitario. Il fornitore nazionale pertanto è tenuto a provare che i beni sono stati consegnati nello Stato comunitario, poiché la mancanza di tale prova esporrebbe ad una probabile contestazione della non imponibilità…
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NOVITA’ DICHIARAZIONI DI INTENTO, INTRASTAT E BLACK LIST
Entrano in vigore a pieno regime le novità introdotte dal Decreto legislativo 21 novembre 2014 n. 175, in materia di semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata. Di seguito si indicano alcuni chiarimenti che interessano le operazioni con il mercato intracomunitario e extra-cee: 1) Comunicazione all'Agenzia delle Entrate dei dati contenuti nelle lettere d'intento (art.20).…
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NOVITA’ INTRASTAT
Nell'ambito del decreto legislativo sulla semplificazione fiscale, D.Lgs 21.11.2014 n. 175, pubblicato in G.U.n.277 del 28.11.2014, sono state previste disposizioni favorevoli ai contribuenti che operano in ambito intracomunitario. Una prima novità riguarda la banca dati delle partite Iva comunitarie, VIES. E' previsto infatti che i contribuenti che optano per l'operatività intracomunitaria siano immediatamente iscritti al…
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BLACK LIST SOLO UNA VOLTA ALL’ANNO
Il Decreto semplificazioni, in attesa di approvazione definitiva, prevede, tra le altre disposizioni, di ridurre il numero delle dichiarazioni sulle operazioni delle controparti domiciliate in Stati a fiscalità privilegiata e innalzando la soglia di esenzione che passa da 500,00 euro a 10.000,00 euro da comunicarsi solo una volta all'anno (con modalità che dovranno essere stabilite dall'Agenzia…
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LAVORAZIONI INTRA-UE: SENTENZA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SUL REGIME IVA
La Corte di giustizia, con la sentenza relativa alle cause riunite C-606/12 e C-607/12 del 6 marzo 2014, ha stabilito che i trasferimenti intracomunitari di beni ad uno Stato membro dell’Unione europea, al fine di essere lavorati, sono ammessi al regime c.d. di sospensione d’imposta a condizione che, al termine della prestazione, i beni ritornino nel territorio di origine.…
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CODICE IVA ERRATO: REQUISITO FORMALE
La Cassazione, con ordinanza n. 17254/14, è intervenuta sul caso in cui in fattura viene indicato un errato codice iva del cliente estero (nel caso specifico di un operatore economico comunitario). La Corte afferma che il numero di identificazione della controparte nelle operazioni comunitarie, è considerato un requisito formale che da solo non può pregiudicare il…
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